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Sunday, August 25, 2013

Essere donne in Africa

Woman from Harar by Martha Nassibou
Le donne in Africa sono campionesse per la lotta dei diritti umani, la democrazia, e l’impegno per costruire un mondo migliore per il loro rispettivo paese.
Fanno parte dei Governi donne Ministri come ve ne sono per la cultura, per l’emancipazione delle donne e altre cariche maggiori. Vi sono donne elette nel Parlamento che contribuiscono allo sviluppo e alla crescita del paese. Queste donne sono degne di ammirazione. In Ruanda circa il 49% dei parlamentari sono donne. In Camerun sin dagli anni 70 esisteva « Le Ministre de la condition feminine ». In Mozambico e Burundi « quote rosa » sono oltre il terzo dei parlamentari. In Eritrea il 22%, in Etiopia il 21%.

In un rapporto dell’Unicef del 2000 « Uguaglianza delle donne in politica e nel Governo », si dichiara che il coinvolgimento delle donne in politica, in ambito locale e nazionale, può contribuire allo sviluppo di legislazioni più attente alla condizione di donne, bambinier famiglie. In Ruanda per esempio le donne parlamentari hanno contribuito con successo all’aumento di spesa per sanità e istruzione e al varo di un sostegno speciale per i bambini disabili.

L’influenza delle donne nei parlamenti incoraggia mutamenti nell’agenda delle priorità dei loro colleghi maschi. In ogni caso, nonostante i progressi, le donne restano ampiamente escluse dalla politica, ciò riguarda tutti i paesi a livello mondiale dove le donne costituiscono meno del 17% di tutti i parlamentari. Ecco dove è auspicabile la collaborazione di tutte le donne del mondo per creare una forte realtà che dia loro il diritto sacrosanto di partecipare concretamente per il benessere e la giustizia nei loro paesi.

Nella realtà di oggi nascono comunque donne straordinarie in tutti i settori della società africana, come in politica, artigianato, minicredito, educazione, salute etc. che tendono a dare spazio e respiro per una reale ripresa economica.

Il protagonismo delle donne in Africa è in atto già da tempo e affonda le sue radici nella cultura e nell’organizzazione.

È realtà di oggi che in Liberia nel 2006 è stata eletta Ellen Johson Sirlef prima donna Presidente, la sua nomina ha lanciato un chiaro messaggio a tutte le donne d’Africa. Oggi in Sudafrica si presentano tre candidate alla massima carica. Sono in « rosa » le candidature più accreditate nella corsa alla presidenza : la vice-presidente Phumzile Mambo- Ngcuka, ex ministro delle Miniere e dell’Energia, e Nkosazana Dlamini Zuma, attuale Ministro degli Esteri.

In Zambia potrebbe essere candidata Edith Nawakwi. In Tanzania sette donne sono a capo di altrettanti ministeri tra cui quelli di Finanze, Giustizia e Istruzione. In Etiopia molte sono le Ambasciatrici nella diplomazia con sede nelle più prestigiose Capitali europee. Il Ministro della Cultura è una donna.

Nascono ovunque Associazioni in difesa delle donne che non intendono più essere represse da ataviche culture per loro ormai sorpassate.

Fioriscono in Africa e fuori in seno alle dispore che si sono costituite all’estero, un numero crescente di donne con qualifiche di scrittrici, artiste pittrici, ingegneri, architetti e che si distinguono in ogni sorta di esercizio sociale. Fioriscono in Africa società civili presenziate dalle donne.   

Le donne africane impegnano tutte le loro energie in maniera intelligente e pratico, così come la loro creatività in ogni campo della vita della società e ne sono l’anima stessa. Il loro impegno è totale e sempre carico di entusiasmo.La donna è custode e protettrice dei valori della società che sono patrimonio della loro identità.

Un rapporto profondo tra le donne africane e quelle europee è auspicabile in quanto può portare frutti insospettati di profondo riconoscimento e di crescita per entrambi.

Le donne africane operano nel loro ambito modesto o meno, usando i loro valori ancestrali e sono propense all’ascolto e all’accoglienza e il sorriso e la buona volontà nell’operare sono sempre presenti, qualità umane queste da non sottovalutare. La donna in Africa ha un ruolo preponderante della società in quanto tiene in piedi il focolare e provvede alla sopravvivenza della famiglia di fronte alle difficoltà sempre più incalzanti e gravose che si manifestano nel campo umanitario.

Malgrado che vi sono problemi immensi di malattie e di guerre fratricide, ferve negli animi una capacità di ripresa e di voglia di adempiere cose concrete e ciò lo si riscontra sopratutto nelle donne che hanno la forza di decisione e adottano iniziative pratiche.

Oggi in Africa i tempi sono maturi per la donna di prendere in mano il suo destino e quello della sua comunità. La condizione femminile stà cambiando e prendendo una conformazione sempre più ampia. Le donne lottano per i loro ideali e non si arrendono e procedono verso conquiste sociali e umane, in quanto hanno capito che alla base di ogni conquista c’è l’istruzione, elemento indispensabile per crescere.

Per terminare bisogna prendere atto che vi è un risveglio di coscienza nei popoli africano consci che sia necessario fare una politica che consenta di attingere alla ricchissime risorse naturali. Si devono creare i presupposti a questo ambizioso fine.

Martha Nassibou, presentazione alla Mediateca San Lazzaro, Bologna, 7 gennaio 2007

Monday, July 01, 2013

Le mie impressioni sulla città di Torino



 Torino è sempre stata una città che ha attratto la mia curiosità per essere stata spesso nominata, nel lontano periodo degli anni trenta quando avevo poco più di quattro anni, nientemeno che in Etiopia in casa di mio padre , dignitario e  condottiero sotto l’impero d’Etiopia, il degiac Nassibou Zamanuel al quale apparteneva una Fiat nera fiammante fabbricata si diceva in Italia nella città di Torino, questo in un periodo che esistevano pochissime automobili nel paese.

Il nome di questa città veniva nominato periodicamente quando la splendida Fiat nera suscitava l’invidia di molti dignitari nella società etiopica.  Per questa ragione il mio rapporto con Torino cominciava con l’ immaginarla come una città magica dove si producono automobili così belle.

Questo fu il primo fattore  che ha introdotto nella mia vita il fascino della città di Torino.

La seconda occasione che mi ha consentito di andare a Torino nel 2000, dove ho potuto ammirare in un tempo brevissimo i suoi monumenti, l’impareggiabile Museo Egizio e la Mole Antonelliana, è stato quando decisi di scrivere le mie memorie nel libro « Memorie di una principessa etiope »,  pubblicato dalla Neri Pozza.

In quest’occasione mi sono recata dal famoso storico, il più grande esperto della storia d’Etiopia, Angelo Del Boca, per farmi consigliare e illuminare per scrivere il libro.


Professor Angelo del Boca et Martha Nassibou


La terza occasione nella quale Torino mi accolse a braccia aperte , fù per il prestigioso evento del Convegno Premio Grinzane Cavour il 19-20 gennaio 2007, dove ebbi l’onore di essere una delle conferenziere.

Devo a questa meravigliosa città il mio attaccamento e la mia riconoscenza.

Martha Nassibou con il Professor Angelo del Boca e il Dott.  Matteo Dominioni a Torino,
al Premio Grinzane Cavour 2007




Martha Nassibou, Angelo del Boca ed altri partecipanti al Premio Grinzane Cavour